Il mito di Prometeo non è poi molto diverso da quanto ci viene raccontato nell'Apocalisse a proposito del Drago che trascinò con sé nella caduta un terzo delle stelle del cielo, od anche da quella leggenda dei Càtari secondo cui Satana avrebbe formato il mondo intrappolandovi degli Angeli all'interno, che ne avevano seguito l'allettamento, e che trova rispondenza nel mito di Abraxas o il Demiurgo per gli Gnostici, o pur anche da quanto raccontato nel Libro di Enoch, a proposito del patto fatto dagli Angeli destinati a cadere perché si erano innamorati delle donne degli uomini ( che qui raffigurano quello stesso allettamento di cui sopra, ma anche le delizie del mondo che, pur transitorie, esistono, e non possiamo farne a meno ), etc.
Tutto ciò senza porre in considerazione quel Fuoco Centrale dei Pitagorici ( Dio ), posto in contrapposizione, ma in legame d'essenza, con il nostro Sole ( che quindi si verrebbe a configurare, nuovamente, come Lucifero ), e che, se non vado errato, negli Oracoli Caldei le stelle sono definite come fori che lasciano passare la Luce dello Spirito.
D'altronde anche nel dogma cattolico esiste questo rapporto scalare dall'alto verso il basso, come accade per es. nella narrazione della visione di Giacobbe: quella scala che trovò straordinaria rispondenza non solo nella letteratura alchimistica, ma anche nell'opera del Bruno, che, mi par di ricordare, ne pose due, una per gli Spiriti Benevoli e l'altra per gli Spiriti Maligni.
La differenza in questo senso è che il diavolo, nel dogma cattolico, agisce secondo la Volontà di Dio, in Terra per tentare l'uomo, e agli Inferi per punirlo, ma soprattutto, che il mondo non lo ha creato lui, essendosi limitato a contaminarlo, e che il mondo sarebbe stato perfetto, se lui non si fosse ribellato; ma questa perfezione era impossibile, aggiungo io, perché sarebbe appartenuta alla staticità ( d'altronde, tentativo terreno di recuperare questa staticità fu proprio il marxismo, che, di fatto, più che in qualità di movimento economico si presentò alla storia come movimento religioso tendente al recupero sociale dello stato precedente alla caduta: esso sarebbe stato inevitabilmente rovesciato ), mentre il mondo, così come lo conosciamo, è impossibile senza movimento, il quale, in ultimo, è trasformazione di una cosa nel suo opposto, e viceversa ( ed ecco, se vogliamo, un'ulteriore prova della necessità psicologica della reincarnazione ). Dunque il diavolo parrebbe raffigurare quella forza che muove tutte le cose, e fa sì che nessuna di esse si mantenga sé medesima: - Panta rei. - Direbbe il nostro Eraclito, che, non a caso, pianse sul destino degli uomini.
Inoltre, il Serpente della Genesi agisce prima su Eva, che è una donna, e poi questa su Adamo, che è un uomo, e non solo " l'Albero del Bene e del Male " ( che poi è il Tao ), ricorda quelle conoscenze parziali portate da Semjaza ( Libro di Enoch ) tra gli uomini, e che condussero l'uomo a fare opere maligne, perché, in base a queste, non possiamo scoprire nel bene nulla, senza che vi aderisca un'eguale parte di male ( e infatti la possibilità di realizzare centrali nucleari, porta anche a conseguenze spaventose in seguito ad incidenti coinvolgenti le medesime, per non considerare la realtà della bomba atomica, la quale è stata anche usata più di una volta, , etc. mentre il petrolio è una sostanziale fonte energetica, ma porta non solo all'inquinamento, ma anche ad un futuro esaurimento dello stesso, alle guerre, etc. ), ma anche questo passaggio sembra lasciare intendere che, come gli Angeli caduti si unirono alle donne della terra, e trovarono mogli tra le stesse, queste poi si trovarono costrette a rivelare quanto era accaduto agli uomini, che accettarono la cosa; inoltre la Genesi stessa allude ad una precedente esistenza di giganti che, però, contrariamente al Libro di Enoch, sembrano essere definiti positivamente ( " uomini famosi " ), ma è pur vero che quanto di più vicino, nella narrazione, ad uno di essi, e cioé Goliath, fa veramente una magra figura.
Tutto ciò naturalmente sia detto metaforicamente parlando.
In ogni caso, questo dovrebbe renderci edotti del fatto che le catene che avvincono Prometeo alle rupi del Caucaso sono costituite dai desideri e dalle passioni, il fuoco che ha sottratto agli Dèi non rende soltanto le conoscenze parziali diffuse tra gli uomini, ma sono state anche sottratte, e cioé, esattamente come ci aspetteremmo da un Titano, portate via con l'inganno ( non diversamente alcuni esegeti biblici sostengono che Adamo ed Eva non siano stati puniti per la loro disobbedienza, ma perché hanno cercato delle scuse e dei pretesti, e quindi hanno mentito, per il loro operato): si potrebbe dunque trattare, a proposito del Fuoco, delle anime fatte precipitare dal Cielo, in seguito all'allettamento di cui parlavamo prima; inoltre, una cosa non esclude l'altra.
Prometeo è anche torturato da un'aquila che gli lacera il petto e gli sguarcia il fegato, e, come potremmo definire il petto la sede metaforica dell'anima sensitiva, così il fegato sede dell'anima vegetativa ( il Fuoco è appunto il simbolo dell'anima razionale, che non a caso non rimane con lui durante la punizione, perché essa, occultata dalla sofferenza, dev'essere redenta attraverso la liberazione dalle catene e dall'aquila, per la quale occorre un intervento esterno, ossia quell'Ercole che spezza i nostri ceppi, e che può essere una persona che ha cambiato la nostra vita, un libro, un insegnamento religioso, etc. ), dunque questo dolore non è altro che simbolo delle necessità più prettamente fisiologiche e corporali dell'uomo.
Insomma, il Mito di Prometeo sembra definire l'uomo come precipitato dal suo precedente stato angelico ( questo a prescindere da chi abbia creato il mondo secondo le narrazioni prese in considerazione, sebbene occorra notare che, stando a quanto si è detto, essendo la natura del mondo il movimento, e spazio e tempo un continuum nel quale esso ha luogo, le cose, almeno da queste parti, non sembrerebbero farsi poi molto sicure ), e che, avendo portato con sé solo una potenzialità parziale di conoscenza, è incatenato dalle costrizioni determinate dai desideri, e dalle necessità fisiologiche e corporali.
martedì 11 novembre 2008
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