Muovono sull'acque all'orizzonte
Le nere turbe lontane
Delle navi romane,
Tremano le sentinelle
Sugli spalti,
Mentre il saggio procede,
Archimede,
Agli ultimi lavori
Presso la costa.
E si distinguono vele e divise,
Pure di troppa luce
Ogni arma riluce,
Ed anche l'acqua sui legni
Si fa brillante,
Mentre s'accende il fuoco,
Si fa l'aere roco
Di nebbia e fumo
Sopra le acque.
Pure sbarcano i soldati,
Mentre crepitano le navi,
Cadono le travi
In acqua e presso riva,
E le trappole,
Grate di dardi e frecce,
Scagliati oltre le brecce,
Atterriscono il nemico,
Al suo avanzare.
Ma cade la città,
Povera Siracusa amata,
E' stata conquistata,
Ed urla e strepita
Il nemico infuriante nel sacco,
Quando un milite romano
Ti uccide di sua mano,
Sancendo la sconfitta
Della tua intelligenza.
giovedì 13 novembre 2008
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