giovedì 13 novembre 2008

Appunti per la risoluzione del problema alchemico

Mercurio: Tempo
Sale: Spazio
Solfo: Movimento

Oro: Uomo

In altri termini, gli alchimisti non si concentravano, come la chimica odierna, sugli elementi per così dire fattuali, ma tentavano invece di agire sul " frame ", ovvero su quella struttura che sta alla base del mondo e delle trasformazioni della materia, e che trova costituzione nelle leggi fisiche, ma soprattutto in quei canoni che sono alla base di esse, e che basicalmente si individuano in spazio e tempo.
Se così fosse, numerose scoperte, a cominciare dall'evoluzione, potrebbero essere state anticipate dagli alchimisti, che posero le basi per la diagnosi, almeno per quanto riguarda i motivi fondamentali delle stesse, ma soprattutto riconobbero le norme che stanno a struttura del sistema universale o cosmo.
La stessa cosa vediamo avvenire, ad es., nell'informatica, laddove si identificano dei princìpi che stanno alla creazione di strumenti virtuali ( software: mercurio ), quelli che stanno alla base di strumenti materiali ( hardware: sale ), i quali poi operano contemporaneamente ( solfo ), per dare origine ad un risultato ben preciso ( esecuzione del programma o oro ), il quale in molti casi può procedere anche senza un controllo diretto dell'operatore, che si configurerebbe dunque, mutatis mutandis, come deus absconditus.
Lo stesso varrebbe per la Legge del Tre di Gurdjieff nonché per verun'altra arte o scienza umana.

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