giovedì 13 novembre 2008

Apokalypsis

Il discreto lettore è invitato a cominciare la lettura alle 0.00 precise, quando il vecchio giorno si chiude ed il nuovo incomincia ( perché non è vero che l'Apocalisse non è mai arrivata: essa infatti si compie al passare di ogni giorno, anzi allo scorrere di ogni momento ), a porre un candelone nero culminante a forma di teschio alla sua sinistra ed uno bianco con il Chi-Ro alla sua destra, ad inserire la " Messa da requiem " di W.A. Mozart nel lettore CD, e soprattutto...a non addormentarsi durante la lettura ( soprattutto per l'eventuale presenza di candele accese ):

I.

Dies irae,
Dies illa,
Solve seclum
In favilla,
Teste David cum Sybilla!

Scende dal cielo la Città di Gemme,
Tempestata d'arazzi e di splendori,
Stanti Elia e Matusalemme,
Son perle i suoi astri, e soli i suoi ori,
Sibilante di strepito di tuoni,
Risonante di trombe e di tromboni.

II.

Quantus tremor est futurus,
Quando Judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.

E' la Sua lingua una spada affilata,
E siede imperturbabile sul trono,
La folla al Suo cospetto s'è adunata,
Non n'esce voce, e non si ode suono.
Ma ogni gente trema, ed è affranta,
Siccome onda sugli scogli infranta.

III.

Kyrie eleison,
Christe eleison,
Kyrie eleison.

E tutti chiederan misericordia,
Ma non s'avrà pietà per il malvagio,
Muoverà tra le turbe la Discordia,
E potrà far bottino a proprio agio.
Ognuno guarderà l'altro di storto,
Dirà: - A me il bene, ed a lui il torto. -

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