giovedì 13 novembre 2008

Ancora sulle permutazioni del Nome Divino

Il lettore è invitato a prestare attenzione, perché ora riveleremo come queste stesse Leggi espresse dalla permutazione del Nome Divino, trovino rispondenza nella storia dell'uomo.
Abbiamo visto presso una citazione precedente che nell'Islam questa permutazione, segreto degli antichi, non solo non sia presente, ma venga proprio totalmente cassata, la donna è vista esclusivamente come veicolo di perdizione, e non c'è riscatto, né mediante la grazia donata attraverso un figlio, né attraverso il sotterfugio.
Questo, in ultima analisi, spiega non solo la condizione della donna nel mondo islamico, ma anche le nostre difficoltà di approccio con il medesimo, nonché l'evidente natura statica dello stesso. Non inganni il fatto che, inizialmente, esso si proponga non solo come una necessità di espansione, ma anche in alcuni, singolari casi, come ad es. del primo Islam, un veicolo di straordinaria fioritura: la staticità, non trovando espressione nel tempo, deve infatti espandersi nello spazio, e quindi vediamo come tutti i movimenti statici, dai comunismi, ai fascismi, fino all'Islam dei primi tempi, di fatto necessitino per loro natura di un'ampliamento dei confini territoriali. Qualora questo non possa più avvenire, si possono avere soltanto due opzioni: o un annullamento della staticità, oppure un radicale irrigidimento della stessa ( il passaggio delle redini della Russia Sovietica da Lenin a Stalin, in questo senso, è un ottimo esempio ).
Notiamo anche come la stessa situazione torni necessariamente a presentarsi in tutti i regimi dittatoriali o autoritari: i quali si configurano come l'estinzione storica, messa in opera da parte dell'uomo della possibilità di permutazione del Nome Divino: infatti, essi inclinano ad un criterio di rigidità, ma quanto è più importante ora, è sottolineare come ogni regime basato su criteri di autorità sia costretto a mettere la creatività e le libere capacità realizzatrici, in particolare della donna, in ceppi.
( Si potrebbe obiettare che questo ragionamento non valga per la civiltà dei Greci, che, pur essendo oggettivamente libera, in realtà manifestava un grande controllo sul mondo femminile: sottolineamo però non solo come in essa fosse presente lo schiavismo, tant'è che Aristotele definisce lo schiavo " uno strumento ", ma anche che la medesima era facilmente soggetta a tentazioni autoritarie, manifestantisi in tirannidi, etc. per non voler considerare il regime rigidamente scalare di Sparta, e non mettere in conto le necessità dettate da pericoli esterni; tuttavia l'assoluta grandezza storica dei Greci consiste proprio, sia pure negli evidenti limiti della società dell'epoca, nell'essersi essi resi conto intuitivamente di questi pericoli, e nell'aver posto contro i medesimi quella straordinaria e valida barriera che, in ultimo, è costituita dalla virtù; il discorso non è diverso per la Repubblica Romana finché, infatti, la virtù non finì per estirparsi ed il mondo latino cadde nelle pastoie dell'Impero ).
Gnosi, infatti, è anche accorgersi della necessità della ribellione di Lucifero come ragione del movimento, e come comprensione della realtà del medesimo come principio di trasformazione, che si esplica nel costante autorigenerarsi dell'Universo, Satana infatti si occupa di distruggere, come Dio di creare; tuttavia vediamo come, durante la cerimonia dello Haji o pellegrinaggio, il fedele islamico scagli tre sassi contro i tre pilastri di Mina ( simboli di potenze diaboliche ).
Verrebbe quasi da dire: povero Diavolo!
Tuttavia, occorre aggiungere che, a differenza delle dittature, che si configurano necessariamente, da qualunque parte, come espressioni di violenza contro l'uomo e ribellioni contro Dio ( tant'è che questo è il reale concetto, valevole tanto per ogni fascismo, quanto per ogni comunismo, della concezione dell'"uomo nuovo", e cioé, in ultimo, del voler rendere superiore il microcosmo sul macrocosmo, quando invece il primo è realizzazione speculare e manifestazione dello stesso in altro modo, secondo l'assioma qabbalistico: - Malkuth è in Kether, e Kether è in Malkuth, ma in un altro modo. - ), sia l'attuale civiltà occidentale, che la civiltà islamica, sono parimenti meritevoli agli occhi di Dio, perché entrambe permettono un'espansione del cuore, dell'uomo e della donna, verso i Suoi orizzonti ( cosa che non avveniva, e non può avvenire, nelle dittature, perché il primo loro scopo è proprio di impedire questa espressione di Amore non solo per quanto riguarda le libere facoltà creatrici e realizzatrici dell'uomo, ma anche per quanto riguarda la stessa manifestazione del medesimo nella personalità e nell'individualità del singolo, che viene sostituita dalla paura, la quale è poi la fonte di ogni emozione negativa: unico dio, nelle dittature, infatti, è proprio il dittatore ), e perché entrambe espressioni della Sua Volontà, inoltre, la religione, sebbene possa essere espressa collettivamente, è rivolta al singolo, e infatti vediamo come sia l'Islam preveda una preghiera personale, sia come Gesù abbia detto: - Se volete onorare Dio, chiudete la porta della vostra camera, e pregate da soli. - Scopo di questo messaggio di Gesù, infatti, non era scagliarsi contro l'espressione collettiva della religiosità, anzi, era sottolineare la preminenza individuale del messaggio religioso, su quella collettiva, in ogni caso di fondamentale importanza. ( E infatti anche chi frequenta un Ufficio collettivo non per mostrarsi agli altri, ma esclusivamente per rivolgere la propria adorazione a Dio, esprime un rapporto personale, e non sociale, e questo, in ultimo, corrisponde comunque ad un " chiudere le porte della propria camera ", ad es., all'eventuale ammirazione degli altri, di qui non solo la necessità di tacere sul bene che si è fatto, ma anche l'opportunità religiosa della Via del Biasimo che, inevitabilmente, è una conseguenza di tale condotta: - Beati voi quando vi perseguiteranno perché avrete fatto la mia volontà. - ).
In ogni caso, la manifestazione politica più vicina alla Gnosi e alla Realtà Macrocosmica, vero e proprio ponte tra l'uomo e Dio, perché più mobile e quindi più vicina a criteri di realizzazione personale e sociale, è la democrazia, che, quanto più si fa corrotta e incline a tentazioni personali, tanto più si avvicina invece ai criteri della dittatura, e quindi all'allontanamento dell'uomo da quella che è la Vera Fede, infatti più difficili sono le condizioni di vita dell'uomo, meno questi è, per sua natura, propenso a credere e, quindi, a provare Gioia. Di conseguenza, massimi responsabili di fronte alla Volontà Divina sono i politici, che hanno il compito di fondare le basi materiali per la crescita spirituale dell'uomo, e non le basi spirituali per la crescita materiale di loro stessi, e, con loro, anche i filosofi, i poeti, gli artisti in generale, nonché chiunque si proponga di proporre, nella propria vita, un messaggio, che può essere più o meno producente, in questo senso, nella vita di tutti, stante che, attingendo ai Vangeli, scopriamo che grande peccato è sforzarsi di togliere la Fede agli altri.
Quanto si è detto a proposito della donna, e della Gnosi, non trova rispondenza nei criteri politici dei regimi comunisti, a causa della natura eminentemente satanica degli stessi, i quali non tentarono la permutazione del Nome Divino, ma si sforzarono invece di leggerlo così com'era, ma al contrario, di fatto rovesciando non solo quello che è il normale ordinamento sociale, ma anche, con esso, ogni comune regola di buon senso, dando luogo in questo modo ad una diversa forma di staticità, parimenti pericolosa rispetto alle altre.

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