Se l'Universo, abbiamo visto, costituisce un gioco di specchi, allora a maggior ragione questo varrà per l'uomo, come riflesso microcosmico del macrocosmo.
Sebbene, infatti, nella cultura attuale, l'inconscio sia considerato un deposito in cui vengono rilasciati desideri incoffessati, pulsioni socialmente inaccettabili, etc. che possiamo anche, volendo, mettere in relazione con l'espressione platonica: " La brava persona fa nell'immaginazione quanto la cattiva fa nella realtà. " Oppure con il ben noto episodio manzoniano in cui Renzo, pensando a don Rodrigo, porta e toglie ripetutamente la mano dall'arma che porta alla cintura, si può diagnosticare che l'inconscio si esprima molto spesso in una forma positiva: non solo fisicamente, reggendo come il battito del cuore, così la digestione, etc. e molte altre cose che non sono abitualmente controllabili, ma anche dimostrandosi fonte di importanti scoperte ( quante realtà scientifiche vengono dal caso? ), indicandoci la parola giusta al momento giusto, offrendoci la possibilità di uscire da una situazione difficile, e via dicendo.
Secondo la nostra tesi, che prende in considerazione le influenze astrali dimostrate dall'astrologia ( la quale è ormai considerata una scienza dalle più importanti università europee ), l'inconscio collettivo junghiano, il quale a sua volta si manifesta secondo forme archetipali ( essendo di fatti l'Archetipo junghiano non una forma, ma una matrice di forme ) che, negli aspetti divini ( Giove, Mercurio, etc. ) in cui si rappresenta, non fa che rispecchiare le influenze delle stelle, ma al contrario, perché, come queste emanano verso l'uomo e procedono dall'alto verso il basso, così l'inconscio collettivo emana dall'uomo e dai suoi atti ( personali, ma anche sociali e storici ), e procede, conseguentemente, dal basso verso l'alto, nel tentativo di costruire una società che sia il più possibile vicina all'armonia, se non all'ordinamento, delle stelle nel cielo.
Questo tentativo non è mai riuscito perché come dalle stelle ( Madre ) arriva la Conoscenza, così dall'inconscio collettivo arriva la volontà ( Padre ), e così, dall'incontro dei due, che sono in realtà la stessa cosa, ha origine l'anima, che trova manifestazione nel costante connubio dei due durante la vita ( inconscio personale ), ed espressione nella mente conscia, la quale dunque sarebbe apparentemente libera, ma in realtà totalmente necessitata dai fattori dai quali trova origine: di conseguenza, anche inconscio personale e mente conscia sarebbero due facce della stessa medaglia, essendo il primo necessitante la seconda per sua stessa natura, e qui troviamo un ulteriore risoluzione della formula alchemica dei quattro elementi, nonché del Nome Divino: Yod-He-Vau-He.
Proprio a causa di questa natura composita, l'anima umana è un quid che può essere arricchito e formato, ma mai modificato nella sua costituzione più semplice, la quale andrebbe oggettivata nei criteri di predestinazione, nonché di realtà karmica, che questa tesi si sforza di portare ad una nuova valenza.
giovedì 13 novembre 2008
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