mercoledì 5 novembre 2008

Il mio Mabon 2007

A cima da verdade estâo os deuses.
A nossa ciência é uma falhada cópia
Da certeza com que eles
Sabem que há o Universo.


Tudo é tudo, e mais alto estâo os deuses.
Nâo pertence à ciência conhecê-los,
Mas adorar devemos
Seus vultos como às flores,


Porque visíveis à nossa alta vista,
Sâo tâo reais como as flores
E no seu calmo Olimpo
Sâo outra Natureza.

Fernando Pessoa

Sono molti gli Wiccan che ieri sera si sono uniti spiritualmente, nella quiete del percorso solitario oppure in congreghe, nella più delicata pacatezza emozionale e serenità spirituale, nei festeggiamenti di Mabon, l'Equinozio d'Autunno, altri festeggiano questa sera, mentre io scrivo qui ascoltando la bellissima " Bring me to life " degli Evanescence, ed altri ancora festeggeranno, addirittura, domani, a seconda delle preferenze e delle Tradizioni.
Io mi sono unito ai primi, festeggiando ieri sera; ma che cos'é Mabon? Si tratta di una festività riconducibile ai numerosi viaggi degli Dèi nel Regno dell'Ade, da Persefone rapita nel mondo sotterraneo all'eponimo Mabon sottratto alla madre, da Isthàr che scende nell'Oltremondo sumerico, abbandonando le vesti, i gioielli, e persino la salute, per recuperare l'amato Tammuz dalle grinfie della sorella Ereshkigal, a Freja che si reca alla ricerca del prezioso Brisingamen, sottrattole dal perfido Loki; nella Wicca, è il momento in cui si saluta il Dio, che si allontana, lasciando la Dea priva del suo prezioso amore, il quale tornerà a dare un tripudio di frutti della terra nella primavera, ad Ostara: è un momento, insomma, del ciclo morte-rinascita.
E' un'ottima occasione, per lo Wiccan, per guardarsi alle spalle, nella chiusura dell'anno ( che terminerà alla festa successiva, Samhain, il 31 ottobre ), e riconsiderare le sue azioni passate, che sono rimaste, come foglie ormai secche, dietro il suo percorso, e approfittare dell'occasione per migliorarsi, dimodoché l'albero che cerca di costruire in se stesso sia sempre più bello e dolce alla vista, profumato nel suo contatto con gli altri, e armonico; altre azioni seguiranno, altri movimenti nel mondo, altre parole, altri gesti, e, perché no? Altre poesie, facenti parte attiva di quella gigantesca struttura che viene chiamata: " Universo ".
Anche io ho festeggiato ieri sera, sostituendo le foglie secche che avrei dovuto lasciar cadere con la visualizzazione di una pioggia di esse ( e in fin dei conti, sperando, in fondo al cuore, quasi che potessero materializzarsi ), mentre percorrevo il Cerchio in senso orario all'interno del semplice Tempietto che avevo montato, da buon praticante solitario, nella stanza dove passo le mie tristi serate, recitando le opportune preghiere.
Le pratiche magiche dell'occasione sono state una lettura dei Tarocchi ( le tre carte ), un rituale per il denaro ( che riesca o meno non importa, l'essenziale è vivere l'affascinante esperienza mistica di restare con un piatto fondo pieno d'acqua nella mano a guardare la luna, eventualmente recitando un mantra ), e la recitazione di una meditazione che tenta di ripristinare il contatto con la Divinità presente nell'intero mondo, e in ogni creatura vivente, allo scopo di ottenere maggiori armonia, grazia, benessere.

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