Arsenico

- Questa è l'ultima della trilogia comprendente " La trapunta " e " Orrida cadenza " del premio Nibbio per la letterottura Cacogenio Montato, il celebre poeta italiano. -

L'uragano sfascia i tetti,
E li porta via con la polvere,
E i cavalli non fanno poi una bella fine
Scagliati contro le finestre infrante.
Neanche in riva al mare é poi sicuro,
Ma tu mangi castagne e pinoli,
E te ne fotti, sperando che
Il vento non si porti pure quelle.


E ti raggiunge e ti porta in orbita
Questo trombone di metallo
E ti conduce dritto sulla Luna,
Che ribelle, si oppone come pochi,
A farsi trascinare pure lei.
E inciampi più volte sul terrisco,
Specie quando al termine del viaggio,
Ti ritrovi tra una troupe americana,
A filmare lo sbarco che non c'è.

E portarono con sé un gatto tremulo,
I cui peli sono corde di violino,
E percuotono lamiere di metallo,
Rumoreggiando di nave spaziale,
Pur ti pare un rombo di tempesta,
Questo casino fatto senza posa,
E intanto si fa sera sulla Terra.
E non poco t'incasina il timpano
Il rombo tutt'altro che silenzioso.

E dei motori avverti il kerosene,
Mentre i fari danzano nel buio,
E ti chiedi se fa presto mezzogiorno,
O come si regolino questi per il pasto.
Finché gocciola tutto il combustibile,
E fa fumare il suolo del suo puzzo,
Ma sbattono e fanno un tal casino,
Che non vedono le carte per le strade,
Con tutti quei progetti architettati,
Per tornare a casa.

Così, smarrito tra i chiodi e le viti,
Tu cerchi ansioso il tuo caro scafandro,
E diventi anche tu ben riparato,
Mentre odi i piagnistei e i lamenti,
Di quelli che, resi accorti dell'errore,
Lamentan kerosene ed i progetti,
Perché li inghiotte ancora l'incertezza
D'esser davvero partiti.
Ma ti riprende ormai la sicurezza,
Che ti trovi più o meno in Costa Rica,
In mezzo a moltitudine di genti.
Ed è un pensiero a sfiorarti appena,
Ed è di quell'arsenico che nosci
Delle balle dette in televisione,
Cui non basta certo un sol pianeta,
Ma si perdon come cenere tra gli astri.