Sempre amaro mi fu quest'ermo calle,
E questo muro pieno di crepe,
Che lo sguardo tutto occlude,
Ma sedendo e osservando, interminabili
File di formiche e sovrabbondanti cimici
Vedo sfilare, che turban la mia quiete,
E nel pensier le dipingo, e me le trovo addosso,
Ed ho paura. E come sul cemento
Odo zampettare questi insetti, io quello
Fastidioso rumore a tanti altri
Vo comparando, e mi sovvengono i clacson,
Ed i motori, e strepiti notturni, ben presenti
E noiosi, e il suon di essi. Così tra questi
Innumerati fastidi naufraga il pensier mio,
E s'affoga tutta la mia pace.
- Ok, ora basta parodie perché se no mi dicono che sono invidioso ^.^ -
lunedì 10 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento