mercoledì 5 novembre 2008

Cappuccetto Rosso - Per un'interpretazione esoterica

Non è mai stata epoca di rinascita della Magia in cui non si sia riproposta la fiaba come veicolo di sviluppo spirituale dell'uomo: possiamo portare ad esempio il nostro Rinascimento, durante il quale artisti come Leonardo da Vinci,od architetti di fama come Leon Battista Alberti, non si peritarono di scrivere narrazioni favolistiche, presumibilmente ritenendole cose di non poco conto, anche a causa della importantissima valenza simbolica. Vorrei portare ad esempio la notissima storia di Cappuccetto Rosso, e delle sue non indifferenti implicazioni psicologiche e sociali: la relazione sarà svolta sul testo dei fratelli Grimm, in quanto la stesura di Perrault ha ben altro significato.

La prima cosa di cui ci accorgiamo è che il mantello rosso viene donato alla protagonista dalla nonna, ma potremmo vedere questa figura non tanto come una figura parentale, quanto una posposizione nel futuro della figura della ragazzina, ormai passata la soglia della maternità, e divenuta anziana, avendo compiuto il proprio dovere femminile in quella che è pur sempre una narrazione che viene da un ambiente rustico e dalle vedute limitate, ossia quello di fare figli. La ragazza deve portare alla nonna una tortina ed una bottiglia di vino ( e chi porterebbe una bottiglia di vino ad una persona anziana e malata? Chiaro dunque che qui occorre vedere tutt'altro tipo di significato...), la cui simbologia è a dir poco evidente. Il timore espresso dalla madre di rompere la bottiglia, e di far sì che la nonna rimanga senza niente, è dunque la paura espressa dalla madre che Cappuccetto Rosso diventi una" zitella inacidita ".
Il lupo si presenta poco dopo, egli raffigura chiaramente una potenza demonica, il cui scopo è deviare dal motivo principale dell'esistenza ( che volendo potremmo configurare come Grande Opera, anche se qui si tratta semplicemente di un normale processo di crescita ), facendo in modo che Cappuccetto Rosso prolunghi il più possibile il soggiorno nell'infanzia ( nonostante il colore rosso sottolinei che sia già arrivasta alla pubertà ). In questo modo, il lupo potrà, all'insaputa della protagonista, divorarne il futuro e costringerla ad una condizione di perpetua staticità. ( Fuor di metafora, se l'esperienza che l'anima di Cappuccetto Rosso deve fare è quella della maternità, occorrerà, religiosamente parlando, un'altra incarnazione allo scopo di compiere quell'Opera che in questo caso il lupo sarà riuscito a chiudere prima del tempo ).
In seguito, l'incontro con il lupo che ha ormai divorato la nonna si configura come l'emergere della consapevolezza, ovvero l'istante nel quale, troppo tardi, Cappuccetto Rosso si accorge di aver fallito il proprio incarico terreno, ora cerca in tutti i modi di ravvisare il proprio futuro, che lei crede ancora perseguibile, nelle fattezza del lupo, ma sono proprio le zanne con le quali ha già divorato la nonna che segnano brutalmente il momento della comprensione.
In conclusione, l'avvento del cacciatore segna la fine naturale della vita di Cappuccetto Rosso, e la sua rinascita in un altro corpo, tant'è che non a caso ora è il lupo ad assumere l'aspetto di madre, e la ragazza riemerge dal ventre, assieme alla nonna, ovvero risorge ad una nuova possibilità di crescita, che sarà segnata dall'avere appreso la lezione nella vita precedente. Ma allora, perché il cacciatore non spara al lupo nella speranza di salvarle? Perché tutta la fiaba si basa sul concetto di maternità: non c'è personaggio principale della storia che non sia tutto permeato da esso: la nonna per esserlo è stata madre, Cappuccetto Rosso deve diventare tale, il lupo svolge una funziona paradossalmente materna alla fine della storia. Ma egli torna ad essere un'incarnazione dell'oscurità non appena il suo ruolo di " partoriente " è finito, come a dire che anche le sventure in cui siamo coinvolti fanno nascere in noi il germe della comprensione.
In questo senso, dunque, la seconda parte della fiaba: - Dicono anche che... - Si configurerebbe come una narrazione dell'incarnazione successiva, in cui Cappucceto Rosso salvaguarda il proprio futuro e riuscirà a raggiungere il traguardo della maternità, in una fiaba straordinariamente affascinante che ripropone concetti e sentimenti che arrivano da età molto lontane, forse addirittura dal neolitico.

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