" For pure will, unassuaged of purpose, delivered from the lust of result, is every way perfect. "
[ Aiwazz/Crowley, Liber AL vel Legis, I, 44 ]
Ore 7.01-8.45
Colazione con cappuccino caldo.
Orazione a Ra dal Liber Resh.
Proiezione parziale del musical: " Jesus Christ Superstar ": sì, lo so che è un'offesa interrompere un'opera d'arte come questa, purtroppo però, ho dovuto commettere questo peccato per andare
Ore 8.45-11.00
Al lavoro!
Ore 11.00-12.50
Studio svogliato e indifferente della Sonata K.V. 333 di W.A. Mozart, Terzo Movimento.
Molte volte mi chiedo come sarebbe stata diversa la mia vita se, ormai è così tanto tempo, mi avessero accettato quando mi presentai all'esame d'ammissione al Conservatorio in enorme ritardo sulle età generalmente accettate. Ricordo che, per farmi forza, pur non avendo ancora studiato nulla di Magia o delle tradizioni orientali, ripetevo come un mantra, per farmi Forza ( e qui è veramente il caso di usare la maiuscola ), le parole di Luke Skywalker quando deve essere accettato dal maestro Yoda: - Ma ho già imparato molto. -
Sapendo che era tardi, mi ero presentato con un brano difficile: la Sonata K.V. 310 del mio Mozart, ricordo che all'epoca, per farmi coraggio, perché come adesso, ero molto insicuro, facevo un uso a dir poco esagerato del pedale, quel sottofondo, quella eco, infatti, che venne poi utilizzata molto più pesantemente a partire dal Romanticismo, in particolare con Chopin, mi faceva sentire più stabile, più capace. Questo particolare fu però notato dagli esaminanti, ma non credo che contribuì alla mia espulsione.
Infatti in seguito mi chiamarono per il responso, e mi dissero che, pur avendo notato le mie chiare possibilità musicali, non avrebbero potuto inserirmi ai corsi di pianoforte, ma avrei potuto frequentare, secondo la mia scelta, quelli di violoncello. All'epoca ero una testa calda, e rifiutai. Oggi, più esperto della vita e conoscendo cosa voglia dire essere costretti dalla società ad accontentarsi, sicuramente rifiuterei lo stesso. Infatti un conto è accettare quello che si ha a disposizione quando è necessario, un altro è intraprendere un percorso di studi perché si voglia arrivare a un certo risultato: supponiamo, ad es. che voi vogliate intraprendere il Liceo Classico per poter, un giorno, diventare insegnanti, sareste contenti se vi dicessero: " Guardi, posti al Classico non ce n'è, però possiamo farle fare lo scientifico cosicché possa laurearsi in biologia. " Non so cosa rispondereste al mio posto, ma la mia è sicuramente: - Grazie tante e arrivederci. -
Eppure, quanto è diverso suonare per un pubblico, non per eventuali compensi, ché quelli sono per altri, non per chissà quale applauso, che è giusto che ci sia solo quando è meritato, ma solo per avere la responsabilità di quello che si fa, perché è questo l'unico motore che ci permetta veramente di migliorarci in continuazione. Mi dicono: - Suona per te! - Grazie, ma che senso ha un'attività fine a se stessa, vuota, inutile? Che senso ha, ad es. in filosofia, che ci vengano consigliati autori che, opportunamente visto che scrivevano, lettere o musica, preferivano la pace e la solitudine, quando poi veniamo costretti ad essere scagliati in un mondo dal quale, per lo più, abbiamo imparato ad essere disgustati?
Molto tempo dopo, in preda a un dubbio che mi era rimasto a lungo, mi feci forza mentre ero da solo, presi coraggio, e lasciai andare il pedale. Che effetto mi fece scoprire che il tutto filava lo stesso, che occorreva soltanto un'occhiata in più alla diteggiatura, che non era sicuramente stato questo problema tecnico a causare la mia espulsione. Penso che, se fossi stato ammesso, avrei fatto il Liceo Artistico interno ( il Classico, a quanto mi han fatto sapere, ora c'è, ma lo installarono qualche anno dopo l'ultima volta in cui vidi quelle mura ), sarei riuscito a diventare musicista, forse avrei potuto guadagnarmi da vivere con le lezioni private, forse mi sarei laureato, forse sarei addirittura diventato insegnante di scuola....forse....forse.....forse....ma fui espulso, e questo è l'unico dato che abbia realmente segnato la mia esistenza, da quel giorno lontano, fino ad oggi, fino all'ultimo giorno, ancorchè venturo, della mia esistenza terrena.
Ancora un forse: è stato probabilmente quell'evento che segnò il mio interesse per le religioni, le ho studiate tutte: Ebraismo, Cristianesimo, Islam, Buddhismo, Confucianesimo, Taoismo, Paganesimo, Santeria, Voodoo, e quant'altro possiate immaginare, compresi i culti meno diffusi come l'Animismo, per arrivare alla Thelema e alla Wicca, che, nella mia variante personale, segna il mio definitivo allontanamento spirituale dal mondo degli uomini per una maggiore attenzione al mondo degli Spiriti e a quello della Natura, che preferisco, perché meno feroce, meno utilitaristico e ipocrita, e più sincero, nobile, e apprezzabile ( poi queste sono le qualità dei popoli che i nostri antenati, che hanno conseguentemente forgiato le mentalità imperanti basate sul denaro e sul possesso, hanno abitualmente sterminato, dai Celti ai Pellirosse, dai " buoni selvaggi " ai Sassoni ), forse perchè già allora ritenevo che questa incarnazione non avesse più alcuna speranza di progresso materiale, né in Terra, né in eventuali altri luoghi.
Orazione ad Aathor dal Liber Resh.
Un consiglio per i genitori prossimi venturi: io mi evito con grande piacere di svolgere la vostra professione, però, se proprio dovete avere dei figli, fategli un favore, non costruite niente per loro, perchè potrebbero non volerne sapere nulla, piuttosto, mettete da parte qualche soldino per quando potessero averne bisogno, aiutateli a cercare qualche loro talento nascosto, qualche professione che abbiano piacere di svolgere. Perché il lavoro è la vita dell'uomo, in tutti i sensi del termine, e quindi seguiteli mentre la imparano, convinceteli a procedere quando le cose si fanno difficili e, specialmente nell'adolescenza, piangono e hanno paura: perché i vostri figli piangono, e voi non ve ne accorgete! Lottate finché non sarete riusciti, con loro, a trovargli una posizione sociale anche modesta, ma che li renda felici di quello che fanno. Non cercate di convincerli a seguire altre strade, se non vogliono, e soprattutto, non abbandonateli a loro stessi, ma fategli sentire la vostra presenza, sia mentre crescono, sia dopo. In fin dei conti, avete scelto voi di avere dei figli, mica io per voi, quindi il minimo che possiate fare adesso è di permettergli di avere una vita felice, e di ricevere in cambio la loro gratitudine e le loro sicure e costanti attenzioni. Fate così, invece di andare in giro poi, da vecchi, a lamentarvi dei giovani, che vuol dire che non avete capito niente. Invece voi, con il pretesto che dovete lavorare, cercate di deviare le loro attenzioni verso cose che non gli interessano, e che poi sono quelle alle quali spesso, state lavorando, quando proprio non vi disinteressate completamente di loro, e spendete la gran parte del vostro tempo libero davanti al televisore, dando per altro anche un altro cattivo esempio, e in seguito vi lamentate che sono pigri e svogliati, perché non avete saputo indirizzarli. E' facile, infatti, dimenticare che la responsabilità di quanto è Creato è sempre e comunque a carico del Creatore. ( E, a tale proposito, caldeggio vivamente un'attenta rilettura del Frankenstein, di Mary Shelley che, oltre ad essere un capolavoro assoluto della letteratura gotica, non esplicita poi una morale molto diversa da quella che espongo io qui: chi è il maggior colpevole, il dottor Frankenstein, che oltretutto abbandona la sua creazione, o il suo figlio più morto che vivo? )
Ore 12.50-15.00
Orazione " Will ".
Pranzo a base di: tagliatelle con sugo, mozzarella e prosciutto, niente frutta, caffé caldo con latte.
Termine della proiezione di " Jesus Christ Superstar ".
A proposito di questo musical, di Andrew Llody Webber, vorrei sottolineare che, oltre ad essere il più grande monumento lasciatoci dalla cultura hippy, è anche un'operaeminentemente gnostica, ossia legata ad una certa forma di cristianesimo prepaolino, infatti, come in tutte le nostre migliori opere d'arte, cercando il Genio, finiremo per trovare la Gnosi, vediamo insieme perché.
Analizziamo quindi il cuore di questa opera, ossia il brano " Gethsemane: I only want to say ", fatta salva l'annotazione della scena veramente dionisiaca successiva all'entrata a Gerusalemme, ma anche il suo rovesciamento nella scena dei lebbrosi, nonché quella, più esplicita, legata alla corte di Erode ( Accenni al Cristo-Dioniso sono anche presenti, ma con grande cautela, nell'opera di C.S. Lewis " Le cronache di Narnia ", è evidente, infatti, che questo autore doveva sapere molto più di quanto non abbia esposto ). Inoltre, la scena della resurrezione di Gesù è molto breve, sottolineata da una musica forse eccessivamente trionfale, ed il Vestito di Gloria compare sopra le ferite della frusta, che dunque non si sarebbero rimarginate, e, stante che la crocifissione avviene dopo di essa, il musical non chiarisce se si tratti di una realtà storica, o di una semplice immaginazione di Gesù, tant'è che l'ultima scena inquadra la croce ( come a sottendere che il corpo sia stato rimosso da essa, ma non è detto che sia mai uscito dal sudario ), in uno scenario deserto, e con il sole al tramonto, come a lasciare intendere una sconfitta, e, per di più, l'unica figura umana, evanescente, lasciata sulla scena, non va né nella direzione della croce, né in direzione contraria ad essa, ma segue una direzione parallela, e quindi indifferente. Inoltre, chi realmente viene fatto resuscitare è Giuda, che si vede distintamente scendere dal cielo ( un accenno alla reintegrazione di Lucifero nel Regno dei Cieli stanti le scritture gnostiche? ) per arrivare a processare Gesù ( in un breve balletto ).
Gethsemane, I only want to say
I only want to say,
If there is a way,
Take this cup away from me,
For I don't want to taste its poison,
Feel it burns me,
I have changed,
I'm not as sure
As when we started.
Tolti i primi quattro versi, in cui non ci allontaniamo di molto dalla narrazione canonica: " Allontana da me questo calice. " In seguito c'è un'improvvisa esplosione di tutta l'umanità di Gesù, che non solo teme il dolore, e, vedremo, la morte, ma per di più cambia durante il suo percorso terreno, e perde la sicurezza in una missione determinata fin dalla sua nascita, inoltre, qui vediamo una totale identità di vedute tra Lui e Dio, vedremo che anche questa si biforcherà in una dicotomia nel corso del canto, per chiarire meglio questa esposizione, occorre però sottolineare come in tutto il musical non vi sia alcun accenno al peccato originale, né alla redenzione di esso attraverso il battesimo.
Then I was inspired,
Now I'm sad and tired,
Listen surely I've exceeded expectations,
Tried for three years, seems like thirty,
Could you ask as much from any other man?
In questa strofa, Gesù si paragona agli altri uomini, dicendo di essere riuscito a dare il massimo da un punto di vista totalmente umano, inoltre, la sua ispirazione, che dovrebbe essere divina e quindi durare tutta la vita, e fargli comprendere la ragione del suo sacrificio, ha qui invece fine molto rapidamente ( tre anni ), e viene sostituita da un dolore e da una stanchezza tipicamente umani.
But if I die,
See the saga through and do the things you ask of me,
Let them hate me, hit me, hurt me, nail me to their tree,
I'd want to know I'd want to know my God,
I'd want to see I'd want to see my God,
Sezione di passaggio basata sulla paura del dolore, presente anche nei testi canonici, andiamo avanti.
Why I should die?
Would I be more noticed than I was ever before?
Would the things I've said and done matter any more?
I'd have to know I'd have to know my Lord
I'd have to see I'd have to see my Lord
Se la preghiera del Getsemani è il cuore di " Jesus Christ Superstar ", questi versi sono il cuore della preghiera: nessun accenno alla resurrezione, nessun accenno al peccato originale, l'attenzione è invece polarizzata sulla popolarità del messaggio ( cosa che avverrà anche nel confronto finale con Giuda ), e sulla comprensione di esso, l'invito è a riflettere maggiormente sull'insegnamento del Cristianesimo, piuttosto che sulla resurrezione. E' evidente che la prima citazione letteraria possibile in questo contesto è il " Vangelo di Tommaso ".
If I die what will be my reward?
I'd have to know I'd have to know my Lord
Why should I die?
Can you show me now that I would not be killed in vain?
Show me just a little of your omnipresent brain,
Show me there's a reason for your wanting me to die,
You're far too keen on where and how nut not so hot on why,
Allright I'll die!
Just watch me die!
See how I die!
Il musical anche qui mantiene una certa ambiguità: quello di Gesù è un dialogo con Dio od un dialogo con sé stesso? Gesù, inoltre, chiede una ricompensa, perché dovrebbe sacrificarsi? Cosa ne otterrà in cambio, se è già Dio? Viene totalmente abbandonata l'idea che si possa trattare di un sacrificio gratuito per amore degli uomini, sostituita invece da una volontà irremovibile dalla parte paterna, " killed in vain ", in questo senso, si riferisce chiaramente alla diffusione del messaggio, venendo a mancare la giustificazione determinata dal peccato originale. Successivamente, viene introdotto un concetto New Age quale " omnipresent brain ", perfettamente assimilabile alla Mente Universale, molto più vicina ad un concetto buddhista che non cristiano dell'onnipresenza divina. I versi successivi, sottolineano come, stante l'assenza del peccato originale dell'opera, il sacrificio di Gesù sia effettivamente un crudele atto privo di ragione, il quale, per altro, non viene spiegato, ma viene accettato da Gesù in senso esclusivamente di sopportazione di una violenza gratuita perchè così è stato voluto ( come vedremo, non da lui ). Porsi, in questo contesto, la domanda: perché Gesù accetta? Corrisponde di fatto a protendere più per l'ipotesi di un dialogo personale, che non di una discussione con Dio a proposito della Passione.
Then I was inspired,
Now I'm sad and tired,
After all I've tried for three years, seems like ninety,
Why then am I scared to finish what I started,
What you started - I didn't started it,
God thy will is hard,
But you hold every card,
I will drink your cup of poison,
Nail me to the cross and break me,
Bleed me, beat me, kill me, Take me now, before I change my mind.
L'ultima strofa sancisce la dicotomia tra la volontà di Gesù e quella di Dio: - I didn't started it. - E ribadisce con maggior forza la stanchezza e la disperazione di Gesù, che crede di non essere riuscito a promulgare il suo insegnamento ( e, dalla prospettiva gnostica del musical, ciò è vero, o quasi ), dopo questa affermazione, inizia una serie di contrasti tra una prospettiva paterna vista come invincibile: - You hold every card. - Ed altri passi in cui si riafferma la libertà di scelta di Gesù: - I will drink your cup of poison. - Che si traduce in un mirabile contrappunto terminante con un'accettazione della Passione vagamente condizionata: - Take me now, before I change my mind. -
Gli ultimi due versi della canzone, chiarendo ogni ambiguità del testo, vengono pronunziati da Gesù osservando un sole offuscato dalle nubi, ma lascio al lettore la possibilità di risoluzione metaforica di questa immagine.
Esecuzione del RMIP.
Lettura rituale dei Versi aurei di Pitagora.
Ore 15.00-19.30
Al lavoro!
Sapete, per voi che spendete parte del vostro tempo nel leggermi: vorrei dirvi, sinceramente, che non so se valga la pena che io scriva, molte cose che vi dico sono, forse, sbagliate, altre sono forse ingiuste, tuttavia ho deciso di lasciarle in bianco su verde scuro non perchè voglia proporle come modello, anzi, ma perché questo è un diario, e quindi, prima di fare filosofia, o letteratura, o qualunque altra cosa possa venirvi in mente, è un tentativo di sciogliere dei nodi inconsci, un modo per capire cosa c'è che non va in me, perché mi sento così disperato quando non dovrei esserlo.
Intendo dire: ho un lavoro, ho una famiglia che amo dal più profondo del cuore, e che ricambia lo stesso mio sentimento, ho i miei libri, ho il mio PC per dialogare con voi, eppure non c'è momento nella mia vita in cui non senta un profondo dolore, e quel che è peggio, è che sono convinto che se fossi riuscito a raggiungere i miei obiettivi, a questo punto soffrirei anche di più. Ho provato la psicanalisi, sto tentando il percorso della Magia, ho cercato consolazione nelle religioni e nelle filosofie del passato, cos'altro rimane? Eppure niente, rimane come un sottofondo immutabile di disperazione, un'eco che non so da dove arrivi e non so perchè mi tormenti, e ciò è strano, perché avviene da ormai tanti anni e non sono mai riuscito a liberarmene, e mi impedisce di svolgere mansioni che gli altri trovano perfettamente normali. ( Per non parlare del fatto che mi costringe a fumare tonnellate di sigarette ogni giorno, come se avessi una voce interiore che mi dice costantemente: - Ormai l'unica speranza per te è il cancro, prova a rimediarlo così. - )
Voglio dire: tanta gente soffre sicuramente per privazioni molto gravi, nel mondo ci sono malattie, guerre, fame, e molte altre cose brutte, eppure non riesco a vedere questo come un pensiero che possa risultare in qualche modo consolatorio, cioè, se c'è altra gente che soffre, e molto più di me, questo dovrebbe rendere più aspri i miei dispiaceri, non attenuarli, almeno credo, almeno se si voglia provare una sincera compassione, visto che d'altro pare si possa fare ben poco.
Insomma, quello che voglio arrivare a dire è che vorrei presentarvi le mie più sincere scuse, se qualcosa che avrete trovato qui possa avervi infastiditi o turbato la vostra sensibilità, Gesù è venuto " non per coloro che si credono giusti, ma per quelli che si sentono peccatori. " Ecco, io voglio dirvi che non mi sento una persona giusta, che faccio tanti sbagli, sia nella vita che in quello che scrivo, ma che cerco di impegnarmi con il cuore perché almeno qualcosa in questa miniera di parole possa avere il valore dell'oro: scartate il fango, se volete, e forse qualcosa che abbia valore lo troverete. A volte scrivo per sfogarmi, a volte scrivo per un dispiacere, magari momentaneo, magari permanente, ma so che chi mi legge ha giudizio, e sa che questo non vuole essere in alcun modo un tentativo di proporsi come modello da imitare o come esempio filosofico, ma solo, appunto, un diario. Un registro di annotazioni non sempre, forse, di qualità, ma in ogni caso e comunque sincere e provenienti dal cuore. A volte, però, mi chiedo se sia il caso che io continui a scrivere, se non sono troppo amareggiato e dispiaciuto, sapessi poi da che cosa, per dare luogo a qualcosa di sinceramente bello, e non a una trafila di pensieri pieni di dolore, o in alcuni casi, addirittura di rabbia, mentre quando cominciai a studiare, anni fa, avrei voluto portare alla gente solo cose belle per dare loro un po' di letizia, e a me il piacere, perché no? Dell'approvazione. ( Il mio punto di riferimento era Victor Hugo, desideravo tanto conquistarmi un funerale come il suo, un giorno che dovessi morire, pieno di gente che lanciava fiori verso la sua tomba perché, davvero, aveva fatto qualcosa di buono; e poi anche quella storia di Ercole tra la Virtù e il Vizio, la conoscete). L'intenzione c'era, il risultato forse no, o comunque è da vedere. In cambio dello sforzo che avrete forse fatto per distinguere il grano dal loglio, e in questo non posso che affidarmi al vostro giudizio, mi impegno da oggi a proporvi un Diario Magico meno amaro, e più vicino alle persone. Non so spiegarvi, ma a volte sento che ho proprio fatto male a cominciare a scrivere, prima, è tutto facile, sai fare tutto per questo o per quel motivo, é quando inizi che poi, un po' alla volta, cominci a non sentirti più all'altezza. Chissà quanti si sono accorti che le mie pose da narcisista, i miei atteggiamenti, forse, un po' snob, sono solo un modo per nascondere la mia incertezza, la mia insicurezza, la mia paura di non essere capace ( e parlo in generale della mia vita, e non soltanto del bello scrivere ).
Orazione a Tum dal Liber Resh.
Ore 19.30-0.48
Orazione " Will ".
Cena a base di ( non me lo ricordo, me la passate? )
Stesura faticosissima a causa di problemi tecnici esasperanti ( blogger che mi dà errori del server e che non mi salva i post, oppure quando me li salva in realtà non ha salvato niente, connessione che va e viene, etc.) di questa sezione del post e di quella precedente.
Orazione a Khephra dal Liber Resh.
Dispiacere che scende sull'animo quando sale la luna.
Esecuzione del RMBP.
Lettura rituale dei Versi aurei di Pitagora.
Se riesco dopo posto qualcosina d'altro, ma sarebbe roba di poco conto, tutto sommato, tipo se vinco o perdo a Starcraft, sperando di non perdere la connessione pure mentre gioco! :o)
lunedì 10 novembre 2008
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