1) Il nostro scopo è dare all'Italia una tradizione gotica paragonabile a quella anglosassone o comunque nordeuropea, tra gli altri, i nostri ispiratori sono Dante Alighieri per la poesia, Giotto per le arti figurative, gli americani Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft per i racconti,gli inglesi M.P. Shiel e Bulwer Lytton per i romanzi, per la filosofia Platone, Plotino, Kant, Fichte, Schopenhauer, Nietzsche, per la musica, Mozart ( in particolare il Don Giovanni e Die Zauberflote ), Beethoven ( in particolare la Nona Sinfonia ), Wagner ( in particolare il Parsifal ), Giuseppe Verdi ( in particolare il Rigoletto e l'Aida ), etc.
2) Riteniamo il Gotico come una delle poche fonti di ispirazione destinata a non tramontare mai: come l'uomo non smetterà mai di amare, così non smetterà mai di soffrire, sia pure a causa di un'opera d'arte, di un dipinto, di un racconto, etc. Noi ci sforziamo di non temere di soffrire, ma di considerare i nostri dispiaceri un soggetto da dipingere! Dalla sofferenza infatti nasce la comprensione della sofferenza, dalla comprensione della sofferenza, nasce la compassione, dalla compassione nasce l'amore. Guai ad un mondo che non riconosce e che non accetta la sofferenza, perché esso è un mondo privo d'amore.
3) Non diversamente, preferiamo che la nostra arte si occpi delle sensazioni più tenebrose o tristi, spaventose o malinconiche, allo scopo di creare come un " languore " nel lettore, un senso di distacco o di tristezza che illumini gli aspetti più delicati del reale, allo scopo di favorire una qualche forma di Risveglio Interiore, Il Buddha non sarebbe giunto all'Illuminazione se non avesse incontrato sulla sua strada un vecchio, un povero, e un malato.
4) Tentiamo di riconoscere i nostri limiti, e di evolverci passo dopo passo, sapendo che lo scopo è tornare a costruire un movimento artistico che abbia dei criteri comuni, senza alcun tornaconto o interesse personale, ma per il piacere di dedicare parte della propria vita ad un fine nobile e disperato: costruire, mattone per mattone, un nuovo monumento ( gotico ) al nostro paese.
5) Il nostro motore è l'Amore incondizionato per ogni creatura vivente, e cerchiamo di vivere qualunque attività umana come preghiera: fare musica è preghiera, poetare o filosofare è preghiera, amare è preghiera, lavorare è preghiera, passeggiare con amici dando loro sincerità e buoni esempi e richiedendone è preghiera, ricordare a memoria senza l'ausilio di fogli di carta, etc. è preghiera, fruire nel miglior modo possibile di ogni potenzialità dei nostri corpi e delle nostre menti, forgiate dall'Assoluto, é una dimostrazione di rispetto per le Sue facoltà ed è preghiera: in questo modo dedichiamo ogni nostra attività sociale e personale al culto dell'Assoluto e della Natura in cui si rispecchia; riteniamo in questo senso fondamentali attività umane come il riciclaggio dei rifiuti, o come formulare una preghiera di ringraziamento per l'animale la cui carne troviamo nel nostro piatto, non come simbolo di senso di colpa per una necessità naturale, ma semplicemente per ricambiare con i nostri mezzi quanto viene preso. Riconosciamo l'assoluto valore del vegetarismo, ma lo riteniamo una scelta personale e che, in quanto tale, non può essere sociale. Dedichiamo le nostre vite alla costruzione interiore di una società futura in cui gli uomini raggiungeranno la maggiore armonia possibile nei rapporti con i proprio simili e con gli altri membri del mondo animale e vegetale, da cui, in ultimo, dipende la nostra stessa sopravvivenza.
6) Crediamo in un Assoluto costantemente creante e permeante l'essenza stessa dell'Universo, che si manifesta agli uomini attraverso le strutture archetipali junghiane dell'inconscio collettivo secondo le forme e i modi dello sviluppo storico, sociale ed etnico dei popoli, e nella Natura attraverso una polarità passiva ( Dea ), ed una polarità attiva ( Dio ), alle quali, in ultimo, gli stessi archetipi paiono richiamarsi. Riconosciamo dunque il valore delle religioni come forma di manifestazione dell'Assoluto ( come macrocosmo ) nell'uomo ( come microcosmo ), in questo modo, alcuni di noi possono spingersi a praticare anche numerose forme religiose contemporaneamente ( ma scegliendone comunque una come principale, allo scopo di coordinare, per mezzo di essa, la pratica delle altre ), riconoscendo come di pari valore ed importanza per la formazione umana l'esperienza mistica od estatica che ne deriva, e che trascende le separazioni: tra i nostri testi sacri si possono riconoscere, tra gli altri:lo Zend-Avesta, i Veda, i Tarocchi, la Bibbia, i Vangeli canonici e gnostici, la Pistis Sophia, il Corano, i testi del Grande e Piccolo Veicolo Buddhisti, come del Taoismo, l'I king, il Libro dei morti degli antichi Egizi, il Libro tibetano dei morti, etc. così come i fondamentali insegnamenti sacri delle religioni non rivelate, come lo Sciamanesimo e la Wicca. Aborriamo il materialismo come forma di oscuramento psicologico e spirituale dell'uomo.
7) Riconosciamo l'esistenza, quantomeno psicologica, di creature come gli Angeli, le Fate, gli Elfi, i Fantasmi, etc. consideriamo che l'attuale decadenza culturale dell'occidente possa essere causata anche dall'aver mancato per troppo tempo dalla dovuta attenzione a queste entità. Studiamo e pratichiamo la Magia mediante un percorso personale e rigorosamente solitario, secondo le nostre capacità ed i nostri mezzi, allo scopo di entrare in contatto con esse e per magnificare la Natura, nonché per recare conforto e amore a tutti gli esseri viventi, ma anche il piacere di sentirci spiritualmente utili a noi stessi. Recenti fatti di cronaca hanno dimostrato la richiesta sociale del conforto indotto attraverso mezzi magici, a tale proposito si ricorda che chiunque pratichi con sincerità le antiche arti non chiederà in cambio che un piccolissimo compenso simbolico, e si guadagnerà da vivere con il proprio lavoro. I nostri testi di riferimento sono le opere di Carl Gustav Jung e Wilhelm Reich per la psicanalisi ( ma non senza prestare un certo interesse alle tesi di Freud o Adler, tra gli altri ), per la Magia, gli scritti di Cornelio Agrippa, Francis Barrett, Franz Bardon, Dion Fortune, G.I. Gurdjieff, nonché gli antichi alchimisti, cabalisti, etc.
8) Ci vestiamo abitualmente di nero perchè riconosciamo presente nello stato ordinario dell'uomo una certa componente di negatività che preferiamo manifestare in questo modo così da riuscire più facilmente ad avere un comportamento il più possibile equilibrato nei confronti del prossimo, ma anche perché non riconosciamo una formazione culturale dove gli spot pubblicitari e i modelli televisivi hanno maggior presa degli insegnamenti filosofici o religiosi; non riconosciamo il diritto di un manipolo di sedicenti artisti a costringerci a pagare il dazio della nostra creatività! Per quanto riguarda la politica, crediamo che molti sappiano comandare ( male ), e pochi sappiano servire ( bene ): ci domandiamo, quindi, se chi si mostra tanto risolutamente pronto a comandare, sia capace, nel caso, ad essere altrettanto risoluto nell'obbedienza.
9) Il nostro scopo ultimo trascende l'arte: è costruire il ponte attraverso il quale scienza e religione si incontreranno.
10) Chiunque può partecipare al progetto, anche con esperienze personali, reali o immaginarie, redatte in prosa: non è importante la forma in questo caso, ma che il contenuto sia attinente ai punti sovraesposti del progetto.
11) Per aderire al progetto è sufficiente riconoscersi in almeno quattro delle proposizioni precedenti.
mercoledì 5 novembre 2008
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