martedì 11 novembre 2008

Un ricordo di Arthur Schopenhauer a proposito della vivisezione

Quando studiavo a Gottinga, il professor Blumenbach ci parlò molto seriamente, nel corso di fisiologia, degli orrori delle vivisezioni e ci fece notare come esse fossero una cosa crudele e orribile; perciò egli diceva che vi si deve ricorrere molto di rado e soltanto in occasione di ricerche molto importanti che siano di utilità immediata; in tal caso, però, bisognerebbe eseguirle con la massima pubblicità, in una grande aula dopo aver diramato un invito a tutti gli studiosi di medicina, affinchè il crudele sacrificio sull'altare della scienza possa essere della maggiore utilità possibile. - Invece oggidì ogni medicastro si crede autorizzato a effettuare nella sua camera di torture gli atti più crudeli nei riguardi delle bestie, al fine di decidere problemi la cui soluzione si può trovare già da molto tempo nei libri, nei quali però è troppo pigro e troppo ignorante per ficcare il naso. I nostri medici non hanno più una cultura classica, come in passato, quando essa conferiva loro una certa umanità e una certa nobile verniciatura. Oggi si giunge all'università il più giovani possibile e vi si suole soltanto imparare a far gli impiastri al fine di prosperare con essi sulla terra.
I biologi francesi sembrano aver dato per primi l'esempio, in questo campo, e i biologi tedeschi fanno a gara con loro a infliggere le torture più crudeli ad animali innocenti, spesso in numero enorme, per risolvere problemi puramente teoretici e spesso assai futili. (...) Il professor Ludwig Fick a Marburg racconta nel suo libro Sulle cause delle formazioni ossee ( 1857 ), di avere estirpato a giovani animali le palle dell'occhio al fine di ottenere una conferma della sua ipotesi, che, in simili casi, le ossa crescono nei vuoti creatisi dopo l'estirpazione!

Da: Arthur Schopenhauer
Parerga e paralipomena
Ed. Adelphi

Personalmente, mi sembra che dai tempi del filosofo tedesco le cose non siano molto cambiate, purtroppo, il che dimostra un'ennesimo caso di vox clamans in deserto. Ma anzi, cosa direbbe oggi il davvero nobilissimo Arthur Schopenhauer, scoprendo che la vivisezione è ormai diventata un fenomeno massivo e su larga scala, e che in generale nel mondo ogni anno milioni di animali vengono massacrati per le loro pellicce e le loro pelli?

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