DISCLAIMER: Questo articolo rivela parzialmente o totalmente la trama di entrambe le opere, non leggete se siete intenzionati a vedere il film, e, a ben vedere, potreste anche non leggere se siete intenzionati a leggere il romanzo, diversamente, leggete pure.*****************************************************************************
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Nel romanzo " Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street ", edito da Newton Compton nella traduzione di Anna Lamberti-Bocconi e Francesca Sansoni, e curato da Cristiano Armati, i personaggi sono motivati da ragioni diverse da quelle esposte nel musical di Stephen Sondheim, portato sul grande schermo da Tim Burton: il barbiere qui agisce esclusivamente per sete di denaro, mentre Mrs. Lovett sembra essere stata incastrata dal primo in un modo che non viene ben definito, mentre nel musical il primo agisce per sete di vendetta, la seconda, paradossalmente, per amore di Todd, ma anche per ragioni, almeno a suo avviso, di praticità. In entrambi i casi, comunque, dopo numerose situazioni in cui viene delineata la perfidia dei protagonisti, viene lasciata esplodere la loro residua umanità: nel romanzo, Sweeney Todd lamenta come le urla delle vittime riecheggino nelle sue orecchie per settimane, mentre la Lovett piange su quanto hanno commesso, ma entrambi comunque si mantengono dei malvagi a tutto tondo nel desiderio di chiudere la vicenda il più presto possibile, possibilmente espatriando. Più complessa e articolata la situazione nel musical: l'umanità repressa della Lovett ( a tale proposito, un ulteriore encomio per Helena Bonham Carter: mi sono accorto infatti che in alcuni casi sembra ricordare i pupazzi di " Nightmare before Christmas " o " La sposa cadavere " anche nelle espressioni facciali ) si manifesta nell'amore per Todd, nel desiderio di esprimere amore materno proiettandolo verso Johanna, ma anche verso il giovane Toby ( memorabile la scena in cui si trova costretta a condannarlo, ma con lacrime represse che le bagnano gli occhi ), mentre in Todd nel continuo ricordo della moglie e della figlia perdute, nel desiderio impossibile di recuperare almeno quest'ultima, nonché nella tragica inquadratura finale, ispirata alla Pietà di Michelangelo. In entrambi i casi, comunque, la Nemesi si scatenerà contro di loro: nel libro, la Lovett verrà avvelenata da Todd ( esclusivamente per motivi di interesse ), mentre il diabolico barbiere finirà sulla forca; nel film, la Lovett verrà scagliata e condannata a bruciare viva nel forno da Sweeney Todd ( perché si è accorto di essere stato manipolato), e quest'ultimo verrà ucciso da Toby, vera e propria incarnazione della Nemesi del barbiere, nonché il suo opposto incarnato.
Tolta la presenza della musica, la superiorità del lavoro di Sondheim/Burton sul romanzo è evidente, quest'ultimo, però, coinvolgente e spaventoso, edito in condensazione perché l'originale era molto più lungo, rimane comunque uno dei capisaldi della letteratura gotica.
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martedì 11 novembre 2008
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